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Aggregato a Milano quando era già una vera città

Aggregato a Milano quando era già una vera città

Borgo di Segnano, oratorio Sant'Antonino, affresco raffigurante una battaglia, probabilmente quella di Legnano

SOMMARIO Quando Greco fu aggregato a Milano, nel 1923, il Comune era in pratica già una città con ben 25/28mila abitanti. Inglobava sette località diverse, tra borghi e antiche cascine, luoghi noti ancora oggi, tra cui Cassina dei Pomm, un tempo appartenuta alla famiglia della Monaca di Monza, il piccolo, curioso oratorio a Segnano, interamente affrescato nel XVI secolo con grandi dipinti, Segnanino, Prato Centenaro (di cui non è rimasta traccia) e Fornasetta

Stemma ex Comune di Greco [Bruno Fracasso]

di Gianni Banfi

Greco e il centenario dell’annessione a Milano nel 1923

Parlare del quartiere Greco non sembra una cosa tanto semplice, tanto per cominciare bisogna mettersi d’accordo: Greco è la stessa cosa del Comune di Greco Milanese? E il precedente Comune di Segnano era lo stesso di Greco Milanese? Che rapporti ci sono fra i due? Così come Pratocentenaro, ex Comune autonomo, a che titolo viene a far parte di Segnano e poi di Greco Milanese?
Dipaniamo un po’ questa matassa: all’atto della soppressione del Comune di 
Greco Milanese, nel 1923, il nostro Comune era composto delle seguenti località:

Mappa di Greco Milanese al momento dell’aggregazione a Milano nel 1923. L’agglomerato più grosso in basso è Greco Urbana. Spostata a sinistra, sul naviglio Martesana, Cassina de’ Pomi. Al centro il borgo di Greco, più sopra Segnano e Segnanino. A nord c’è Pratocentenaro

 

1) il borgo di Greco,

2) il borgo di Segnano,

3) il borgo di Segnanino,

4) la località Quattrostrade/Fornasetta,

5) il borgo di Cassina de’ Pomi/Pasquè di Seveso.

A queste vanno aggiunti:

6) Greco Urbana e

7) l’ex-Comune di Prato Centenaro.

In totale 25/28 mila abitanti, che non sono pochi! La superficie comunale, di mq 45.000 andava dalla Stazione di Greco-Pirelli a oltre Piazza Loreto, da viale F. Testi/Suzzani a viale Monza/Padova.
Tutte queste singole località erano ancora ben definite essendo formate da nuclei abitativi separati gli uni dagli altri dall’estensione dei campi, destinati ad essere totalmente fagocitati da costruzioni.

A sinistra, l’oratorio affrescato di Sant’Antonino a Segnano nel 1920 e a destra come si presenta oggi  FOTO IN ALTO: Borgo di Segnano, oratorio Sant’Antonino, affresco raffigurante una battaglia, probabilmente quella di Legnano – Foto: Milanofotografo

Per capire come si è svolta questa ultima parte di storia, occorrerà fare un balzo indietro di almeno due secoli (inizio del ‘700), quando a Milano erano da poco arrivati gli Austriaci, ovvero l’Impero Austriaco con Carlo VI e Maria Teresa. La benemerita Maria Teresa, la quale, tra le altre cose, porta a conclusione il Catasto Teresiano (1718-60) dove vengono censite, e messe su tavole cartacee, tutte le proprietà terriere di ogni proprietario. Praticamente fa una immensa carta geografica del Ducato di Milano, col definire i confini di ogni proprietà, le coltivazioni, tutto! Al fine di far pagare ad ogni proprietario la dovuta tassa.
Si dà il caso che Maria Teresa abbia un figlio (veramente ne ha avuti 14!), 
Giuseppe, il quale viene aggregato alla conduzione dell’Impero.

Pratocentenaro, 1945, il borgo distrutto dalle bombe degli aerei

 Dopo Maria Teresa

Alla morte di Maria Teresa (1780) il successore (ora imperatore Giuseppe II) nell’assumere i pieni poteri, e rispondendo alle sue ambizioni di “Sovrano Illuminato”, cerca di introdurre nell’Impero nuovi principi illuministici. Per ciò che riguarda Milano, oltre alla soppressione dei monasteri, realizza l’illuminazione notturna delle strade, la numerazione delle case e altro, mentre per il territorio milanese gli “gira il birlo” di creare una nuova entità territoriale detta Comune dei Corpi Santi, consistente in un anello che contorna le mura di Milano e che si estende per 2/4 km, fino ad arrivare ai Comuni rurali che stavano esternamente alla città (gli stessi che poi verranno annessi a Milano nel 1923).

Risulta abbastanza chiaro che questo anello chiude Milano in una morsa impedendone lo sviluppo futuro. Era quindi questo lo scopo di Giuseppe II? Lasciamo il quesito agli storici e proseguiamo. Un’altra di queste nuove disposizioni sarà quella di dotare tutti i Comuni di un nuovo ordinamento consistente in un Consiglio Comunale, in una Giunta e un Sindaco; praticamente nascono i moderni Comuni.

Per quanto riguarda il nostro territorio, però, chiamerà questa nuova entità “Comune di Segnano!” – Hoeu! – (esclamazione di sorpresa di un buon milanese/grechese) – Come mai? Che fosse Segnano più importante di Greco? Non ci sembra, anzi no! Anche se Segnano ha avuto la sua brava storia è pur sempre stata in subordine a Greco! Qui, infatti, c’è la chiesa parrocchiale con giurisdizione su di un vasto territorio comprendente anche Segnano, qui vengono celebrati i battesimi, i matrimoni, le esequie funebri, qui era il centro amministrativo delle “anime” coi registri secolari.

Tutto ciò lo conferma, senza volerlo, la “nonna”, nata nel 1878 e vissuta nella Cort Granda di Segnan, col suo andare giornalmente alla Messa (ore 6 del mattino) percorrendo il “sentee de la Messa”, scorciatoia per giungere alla chiesa, perché questa era la sua e loro “Gesa!”. (per inciso: la chiesina di Segnano non è mai stata ufficiata con continuità, né mai ha avuto un prete o monaco ufficiale).

San Martino in Greco tra la fine del XIX sec. e l’inizio del XX

 Napoleone cambia tutto 

L’arrivo di Napoleone (1796) porterà però una nuova rivoluzione; tutti i Comuni, compreso i Corpi Santi, scompariranno per diventare Milano, una grande Milano, come si conviene per la capitale del Regno d’Italia (1805). Così tutti i nostri Comuni rurali per un certo tempo faranno parte del Comune di Milano.

Ma anche per Napoleone viene la fine e i vecchi padroni (gli Austriaci), rientrano in Milano con l’intento di riportare tutto come prima (lo status quo ante); ripristinano il Comune dei Corpi Santi e tutti i Comuni che facevano corona, tra cui il vecchio Comune di Segnano (1818), inseriti ora nel nuovo Stato del Lombardo-Veneto.
Nei suoi 60 anni di vita avviene il cosiddetto “risorgimento”, con partecipazione di importanti elementi locali, che ci porterà al 1861 con la nascita del nuovo Stato: il Regno d’Italia dei Savoia.

Che fa un nuovo Stato che subentra ad uno precedente e ne vuole cancellare il ricordo? Cancella, là dove possibile, gli ordinamenti precedenti! Così il nuovo Regno cancella il nome “Comune di Segnano” e crea la più logica e nuova denominazione: Comune di Greco aggiungendovi Milanese.
Oggi spesso e volentieri, tirando in ballo il Comune soppresso, questo viene chiamato “L’Antico Comune di Greco Milanese”. Antico per nulla! Essendo stato “Comune” per soli cinquanta anni! Incredibile ma vero! Nel nuovo Cimitero di Greco (1914) ci sono ancora tombe ed ossari i cui i naturali occupanti, sono nati austriaci! Il “bisnonno”, nato nel 1854, è uno di questi.  

Mappa del XIX secolo indicante le località di Segnano, Segnanino, Greco, Prato Centenaro, Cassina dei Pomi/Pasquè di Seveso, la Fornasetta e le località limitrofe
 
 
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